Il Ministro dell’Istruzione, come di prassi per tutti i ministri, ha presentato al Parlamento le linee programmatiche del suo mandato
Tante belle idee, tante belle promesse e impegni e….poi…ai posteri l’ardua sentenza. Infatti, se dovessi confrontare tutte le linee programmatiche dei vari ministri con quanto poi realizzato…bè…ci sarebbe da ..piangere….e non solo
Questo un sunto dell’intervento del Ministro “Il ministero così come è oggi, non è più in grado di organizzare la specificità e la complessità dei compiti. Dobbiamo mettere mano all’organizzazione del ministero e degli organi decentrati”, ha affermato Bianchi. “Andranno poi rafforzate le strutture del sistema scolastico”, ha proseguito il ministro, sottolineando come “il Piano di ripresa e resilienza ci aiuta moltissimo: basti pensare agli investimenti per la fascia dei più piccoli”. Riguardo al futuro della scuola, Bianchi ha delineato intenti ed interventi precisi che andranno messi in atto: “Nei prossimi 10 anni avremo 1 milione e 400 mila ragazzi in meno, avremmo quindi dovuto avere tanti insegnanti in meno. Abbiamo invece bisogno di più prof per avere classi più piccole e aumentare il tempo scuola. Dobbiamo uscire dalla meccanica lineare tot docenti-tot studenti. Abbiamo bisogno anche di più dirigenti. I dirigenti hanno una funzione fondamentale, non abbiamo dato il giusto peso alla gravosità degli impegni che hanno avuto, va e andrà riconosciuto di più nel confronto contrattuale”. Il ministro ha concluso il suo intervento affrontando il tema degli insegnanti precari: “Abbiamo il tema del transitorio: come recuperare coloro che hanno accumulato esperienza e che hanno bisogno di stabilità. Su quasi 500 mila posti comuni, abbiamo oltre 200 mila docenti a tempo determinato con situazioni diverse. La cosa sbagliata è trattarli tutti allo stesso modo: sono persone con titoli e esperienze diverse. Stiamo ragionando col Mef per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di una assunzione regolare e continua”.
Per il momento pubblichiamo il testo ufficiale delle Linee programmatiche presentate, con l’avvertimento che presenteremo il “conto” al Ministro all’atto del suo congedo dal dicastero, che gli auguriamo sia il più lontano possibile, e non potranno essere accettate scusanti per il mancato raggiungimento degli obiettivi annunciati nel documento qui allegato, perchè occorre che una buona volta la presentazione degli obiettivi programmatici non sia un “rito burocratico” da assolvere ma una reale prospettiva di ciò che si vuole realizzare, di come si intendono realizzare gli obiettivi indicati e le risorse da utilizzare