In questi giorni abbiamo sentito parlare del PATTO PER LA SCUOLA proposto dal Ministro Bianchi alle cosiddette OO.SS. rappresentative (cioè CGIL-CISL-UIL in primis e con SNALS e GILDA che fanno da retrovia e non sembrano mai assumere una posizione chiara)
Ebbene, pur avendo queste cosiddette OO.SS. ricevuto il testo del PATTO, ben si guardano dal renderlo pubblico, ben si guardano dal coinvolgere iscritti e personale della scuola nelle scelte da fare, ben si guardano dal commentare ovvero, meglio, chiarire le loro posizioni; tutt’altro, parole, impegni, assicurazioni ma di concreto il nulla.
Siamo di fronte alla solita sceneggiata che avviene nelle segrete stanze di Viale Trastevere e nelle segreterie dei partiti di riferimento (per non dire meglio di “diretta derivazione partitica”) delle ben note sigle sindacali cosiddette rappresentative.
Infatti, mentre il Ministro Bianchi, si preoccupa a Maggio inoltrato di dire che sono liberi oltre 122 mila posti e che la sua “trovata pubblicitaria”, all’atto dell’insediamento, con l’annuncio che tutte le cattedre sarebbero state coperte dal 1^ settembre 2021, ora appare come una pure utopia; lo stesso Ministro inventa un testo chiamato “Patto per la scuola” di cui non si conoscono bene i contenuti se non da indiscrezioni dei mezzi di comunicazioni e le mezze interviste criptate delle “sempre” note OO.SS. rappresentative (cui comunque il documento è stato consegnato ma subito segretato).
In sostanza, sembrerebbe, ma prendiamo il tutto con il beneficio dell’inventario, in quanto nemmeno alcuni giornali online della scuola (da sempre informatissimi e con accesso a documenti riservati, dei quali non si sa come si faccia ad averli, ovvero si sa ma non si deve dire….) hanno potuto divulgare il testo governativo. L’unico accapo che è trapelato e che si trova nella bozza del documento è questo:
Tradotto in “soldoni” vuol dire:
- nuovo sistema di reclutamento;
- impegno ad assicurare la conclusione delle nuove procedure dal 1^ settembre 2021 mediante un concorso straordinario “transitorio” riservato ai precari
- nuove procedure di reclutamento cadenzate nel tempo e con svolgimento assicurato nell’anno
Detto così sembra tutto facile, sufficiente anche ad alimentare speranze di assunzione dei tantissimi precari; di fatto le cose stanno diversamente, e tentiamo di spiegare il perchè.
POSTI VACANTI E DISPONIBILI CERTI: 35.000 collocamenti a risposo dal 1.9.2021
POSTI VACANTI E DISPONIBILI ACCERTATI ANNI DECORSI: 85.000
TOTALE 120.000
GRADUATORIE GIA’ IN ATTO E DALLE QUALI OCCORRE PRIORITARIAMENTE ATTINGERE PER FARE LE ASSUNZIONI DAL 1/9/2021:
1) Graduatoria concorso di cui al D.M. 2016 (graduatorie regionali concorsi ordinari già espletati);
2) GAE, laddove non siano esaurite (graduatorie provinciali precari storici):
3) Graduatorie regionali ad esaurimento dei concorsi speciali/riservati banditi nel 2018 nella scuola dell’infanzia e primaria e nella secondaria di primo e secondo grado;
4) Graduatoria vincitori concorso straordinario nella scuola secondaria bandito nel 2020 e con posti già accantonati;
5) Fascia aggiuntiva concorsi 2016 e 2018 riservata ai vincitori e gli idonei inseriti nelle graduatorie dei concorsi 2016 e 2018 (di tutti gli ordini di scuola) ex art. 1 comma 17 della Legge 159/2019 – già istituita
6) Concorsi ordinari già banditi nel 2020 per i quali i posti sono stati già assegnati e accantonati (la procedura deve ancora svolgersi)
Quindi, come si vede, si tratta di procedure già in atto e previste dalla legge con posti già alle stesse procedure assegnate, per cui viene da chiedersi come si andrebbe ad incastrarsi questo nuova Procedura da definire con un apposito DL del quale ad oggi (11 maggio) non si ha notizia ? su quali posti si potrà contare ? la graduatoria sarà regionale ? sarà una graduatoria per titoli culturali e per titoli di servizio ? si dovrà, dopo un anno di formazione continua, sostenere un esame finale per la conferma in ruolo nel maggio/giugno 2022?
Insomma, una gran confusione, che invece di assicurare, come dice il Ministro Bianchi: TUTTI IN CATTEDRA A SETTEMBRE, rischia di travolgere ancor più l’ordinato avvio dell’anno scolastico, fra l’altro in un clima di pandemia ancora non superata, con scontri generazionali (fra precari e coloro che attendono da ormai due anni di svolgere le prove del concorso ordinario) con tribunali che sicuramente saranno inondati da ricorsi circa la illegittimità di accantonare le assunzioni e l’attribuzione di posti a procedure già in atto per far posto alla “Nuova procedura che avanza”.
Ma non finisce qui: Vogliamo parlare del fatto che la stragrande presenza di posti vacanti e disponibili si trovano al Nord? o vogliamo far finta di ignorarlo ? Vogliamo forse renderci conto che molti dei precari storici che sono presenti al Sud (anagraficamente da 50 anni in su e con famiglia) hanno lavorato da tantissimi anni su posti dell’organico di fatto che non sono da prendere in considerazione per le immissioni in ruolo? Vogliamo parlare del fatto che fra la stipula dell’accordo, emanazione del decreto legge, parere della Corte dei Conti sul bando di concorso, pubblicazione del bando di concorso, presentazione delle domande ed esame e valutazione dei titoli allegati. nel migliore dei casi, dobbiamo pensare a un cronoprogramma di circa 4 mesi (ad essere ottimisti) o vogliamo immettere in ruolo sulle sole dichiarazioni (tipo ciò che sta avvenendo con le GPS) e poi procedere al conseguente licenziamento in sede di controllo effettivo dei titoli ?
E non finisce ancora qui: qualcuno dimentica che su tutta l’operazione pende, poi, l’irrisolto problema del blocco quinquennale nella sede scolastica di assegnazione, per cui, quei coraggiosi del Sud, che pur volendosi spostare al Nord per conquistare l’agognata immissione in ruolo, potrebbero essere indotti a rinunciare per timore dei restare ivi bloccati per minimo 5 anni.
Insomma: Signori sveglia: non parlate del nulla senza sapere le cose o, peggio, facendo apparire che tutto si può, certo, ma sulla pelle dei precari, di coloro che aspettano di sostenere le prove del concorso ordinario, e su quanti in piena estate sarebbero chiamati a svolgere in pochissimo tempo una procedura che vedrebbe coinvolti centinaia di migliaia di aspiranti.
QUANTA INCOMPETENZA, APPROSIMAZIONE, DEMAGOGIA E …POLITICA….SI FA SULLA SCUOLA, ALTRO CHE PENSARE AGLI STUDENTI.
Occorreva muoversi per tempo: la Azzolina ha pensato ai banchi a rotelle, il Conte a ritagliarsi spazio politico, le OO.SS. cosiddette rappresentative a gridare al solito alla luna nascondendosi però dietro i loro privilegi, ed….ora….in 4 mesi (piena estate e pandemia ancora presente) salviamo la scuola con la bacchetta magica del PIANO PER L’ISTRUZIONE…..
E NO…. NON CI SIAMO. Facciamo le cose seriamente, assumiamo su posti già accantonati, si emani subito il decreto autorizzativo sulle immissioni in ruolo per consentire IMMEDIATAMENTE, CON PROCEDURA DA CONCLUDERE ENTRO IL MESE DI GIUGNO, le immissioni in ruolo dalle procedure di cui ai punti dall’1 al 5. Accertarsi dei posti vacanti e disponibili rimasti tali dopo la prima fase di immissione in ruolo ( le procedure in atto comprendono anche parte dei precari storici). Si passi, sui posti residui, ad accantonare i posti già assegnati al concorso ordinario provvedendo immediatamente a svolgere le prove del predetto concorso tanto da portarlo a termine entro il 31 maggio 2022, al fine di garantire l’immissione in ruolo ai vincitori dal 1.9.2022.
Sui posti residui, si conferiscano, entro il 31 luglio, supplenze annuali con scadenza 31 agosto e realizzare quindi contestualmente il PIANO DI ASSUNZIONI per tutti coloro che vengono assunti quali precari dal 1/9/2021, mediante procedura di stabilizzazione che preveda il riconoscimento dell’a-s- 2021/22 quale anno di prova, ed immissione in ruolo da graduatoria da formare nel predetto anno 21/22 con valutazione titoli culturali e di servizio (bando ad ottobre e conclusione della procedura a febbraio 2022).
Solo in questo modo sarà possibile garantire immissione in ruolo ai supplenti (sia nominati su posti organico di diritto che di fatto) sulla totalità dei posti disponibili emanando anche disposizioni chiare circa la mobilità triennale e abolendo il vincolo quinquennale. Dal 1^ settembre 2022 realmente sarà così data la possibilità, con calma ed esame delle rispettive posizioni da parte del personale precario, in modo da avere un quadro di “certezza e conoscenza della normativa” dove fare domanda, e quali prospettive si hanno per il futuro in tema di mobilità
NO ALL’IMPROVVISAZIONE, SI ALLA CERTEZZA DEL RICONOSCIMENTO
DEI DIRITTI DI TUTTI GLI ASPIRANTI AD ENTRARE NELLA SCUOLA !